Tank israeliani entrano a Gaza City. Smotrich: "Chi non evacua Gaza City muoia o si arrenda"
E' sempre più intrisa di sangue la terra della martoriata striscia, dove continua l'avanzata dei tank sul centro di Gaza City: negli ultimi raid decine di palestinesi, inclusi almeno 8 bambini, hanno perso la vita nelle tende degli sfollati bombardate dall'Idf a caccia di miliziani di Hamas, o mentre erano alla ricerca di cibo, per non morire di fame come tanti altri negli ultimi mesi. Un copione drammatico che fa salire la tensione anche in Israele, dove cresce il malcontento nei confronti dell'operato del governo, al punto che un gruppo di attivisti ha inveito contro il ministro dell'ultradestra Ben Gvir, incalzandolo in strada al grido di "vergogna". E se da una parte il ministro estremista Smotrich ha rincarato la dose in serata, ribadendo la necessità di "assediare Gaza city" e chi non evacua "può morire di fame o arrendersi", dall'altra Benny Gantz ha lanciato un appello a Netanyahu, al leader dell'opposizione Yair Lapid e il presidente del partito Yisrael Betyenu, Avigdor Liberman, a formare un "governo per la liberazione degli ostaggi", con un chiaro mandato di sei mesi prima di nuove elezioni.
La proposta prevede che il partito centrista di Gantz si unisca temporaneamente alla coalizione per concentrarsi sul rilascio dei rapiti. "Non voglio salvare Netanyahu, ma gli ostaggi", ha detto l'ex membro del gabinetto di guerra. Ma l'iniziativa è stata bocciata da Liberman e anche da ben Gvir: 'no agli accordi di resa con Hamas, sì alla vittoria assoluta", ha affermato il ministro di estrema destra.
Il dibattito politico in Israele si era già acceso dopo che il presidente statunitense Donald Trump aveva gettato benzina sul fuoco mettendo in dubbio il numero ufficiale di ostaggi ancora in vita nelle mani di Hamas reso noto da Tel Aviv. "ora hanno 20 ostaggi vivi, ma probabilmente i 20 non sono effettivamente 20 perché un paio di loro forse non ci sono più", ha detto l'inquilino della Casa Bianca a margine dell'annuncio sui mondiali di calcio nello studio ovale. Immediata la replica del forum delle famiglie delle vittime di rapimenti e dei dispersi: "Signor Presidente, ci sono 50 ostaggi. Per noi, ognuno di loro rappresenta un mondo intero. Se il ministro per gli affari strategici Ron Dermer, che parla solo con gli americani ma non parla né incontra le famiglie degli ostaggi, sa qualcosa di diverso, dovrebbe prima aggiornare le famiglie".
Insomma una mina diplomatica che il coordinatore per gli ostaggi di Benyamin Netanyahu, Gal Hirsh, ha provato a disinnescare inviando un messaggio alle famiglie degli ostaggi assicurando che "non vi è alcun cambiamento rispetto alle informazioni che avete ricevuto in precedenza da noi: 20 degli ostaggi sono vivi, due sono in condizioni critiche, con gravi preoccupazioni per la loro vita". Un passo che però difficilmente farà salire lo share di popolarità del governo: secondo un sondaggio realizzato dal quotidiano centrista Maariv il 62% degli israeliani ritiene che l'esecutivo abbia perso la fiducia della popolazione, e la maggioranza è favorevole a una qualche forma di accordo sugli ostaggi. Un clima di cui ha fatto le spese il falco Ben Gvir: alcuni manifestanti lo hanno contestato mentre si trovava con il figlio a Kfar Malal, nel centro del paese, gridando "vergogna" e mostrando le foto degli ostaggi. "Se tu fossi rapito, tuo padre ti lascerebbe morire", ha detto qualcuno rivolgendosi al figlio. In serata a migliaia di nuovo in piazza a Tel Aviv per chiedere un cambio di rotta.
Le proteste però non fermano la campagna militare: mentre i carri armati israeliani sono entrati nel sobborgo di sabra, a Gaza city, il bilancio nella striscia è di oltre 50 morti dall'alba. Sei bambini sono stati rimasti uccisi e diversi altri sono rimasti feriti in un attacco dell'artiglieria israeliana sulle tende degli sfollati nell'area di Asdaa, a nordovest di Khan Younis. Due bambini tra le vittime in un Raid a Jabalia An-Nazla, mentre altri due sono morti per fame, insieme a 6 adulti, nelle ultime 24 ore. Secondo fonti mediche nella striscia sono almeno 300mila i minori che patiscono la malnutrizione. Il capo dell'agenzia onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, ha sottolineato che "è ora" che il governo israeliano smetta di negare "la carestia che ha creato a Gaza, ogni ora conta".
In questo contesto drammatico Hamas è tornata a far sentire la sua voce, invitando a un "pellegrinaggio di massa" alla moschea al Aqsa a Gerusalemme contro le provocazioni dei coloni e dell'ultradestra israeliana. "chiediamo che vengano intensificati gli sforzi per contrastare l'espansione degli insediamenti e sostenere la fermezza del popolo di Gerusalemme con tutti i mezzi possibili". Un appello che rischia di accendere nuovi violenti scontri nella città Santa.
Tel Aviv, il 23 agosto 2025, manifestazione organizzata dalle famiglie degli ostaggi israeliani presi prigionieri nella Striscia di Gaza (AFP)
24/08/2025
Migliaia di persone si sono radunate nella Piazza degli ostaggi a Tel Aviv, insieme alle famiglie degli israeliani ancora trattenuti nella Striscia di Gaza, per chiedere un accordo per la loro liberazione, avvertendo che la pianificata conquista di Gaza City mette a rischio la vita dei loro cari. Liran Berman, i cui fratelli Gali e Ziv Berman sono stati rapiti dai terroristi palestinesi durante l'attacco dell'ottobre 2023, cita i sei prigionieri giustiziati da Hamas l'anno scorso, quando le forze israeliane si sono avvicinate alla loro posizione. "L'intensificazione dei combattimenti non fa che aumentare il rischio per loro e per tutti gli ostaggi", ha detto Liran Berman. "C'è un accordo sul tavolo. Ma gli accordi non durano per sempre. Le loro finestre si chiudono rapidamente e bruscamente, come abbiamo visto troppe volte in passato. Questa potrebbe essere l'ultima possibilità per salvare vite umane e riportare indietro i caduti", ha aggiunto. Roni Adar, il cui fratello Tamir è stato ucciso combattendo contro i terroristi guidati da Hamas prima che questi ne catturassero il corpo, afferma di aver aspettato quasi 690 giorni per seppellirlo. "In quale mondo una sorella minore dovrebbe passare quasi due anni a implorare di poter stare sulla tomba del fratello maggiore?", chiede Adar. "Tamir deve tornare a casa. Non perché fosse un eroe, non perché fosse il primo a combattere, e non perché combattessero da soli contro il mondo intero. Semplicemente perché è, prima di tutto, un essere umano. Un uomo che amava la vita e amava vivere. Che amava Israele, sia la sua terra che il suo popolo", ha aggiunto.
Manifestanti si riuniscono per gli ostaggi israeliani prigionieri nella Striscia di Gaza - 23 ottobre 2025 (AFP)
23/08/2025
Il Sindacato dei giornalisti palestinesi ha confermato che il giornalista Khaled al-Madhoun è stato ucciso dall'esercito israeliano nella parte settentrionale della Striscia di Gaza. È stato colpito nei pressi del valico di Zikim, a nord della città assediata di Gaza, mentre era in attesa di documentare l'arrivo di alcuni camion con aiuti umanitari.
Secondo un conteggio di Shireen.ps, un sito web di monitoraggio che prende il nome dalla giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, uccisa dalle forze israeliane nella Cisgiordania occupata nel 2022, dall'inizio della guerra circa 270 giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi dagli attacchi israeliani, ovvero circa 13 giornalisti al mese.
Il giornalista Khaled al-Madhoun ucciso dall'esercito israeliano (@qudsn)
23/08/2025
Manifestazione per la fine della guerra a Tel Aviv (@nassar_furat)
23/08/2025
Attivisti israeliani durante una protesta a Tel Aviv, contro la guerra in corso - 23agosto 2025 (AFP)
23/08/2025
Il "diritto universale e innegabile di ogni bambino a crescere in un ambiente amorevole e sicuro", a prescindere da "area geografica, etnia, gruppo religioso o ideologia", furono tra le parole scritte più efficaci inviate da Melania Trump al presidente russo Putin lo scorso 17 agosto, nel tentativo di restituire “il sorriso” ai bambini ucraini devastati dallo spettro perdurante della guerra iniziata oltre 3 anni fa.
E' così che la first lady turca Emine Erdogan ha chiesto all'omologa americana di inviare una lettera anche al premier israeliano Benjamin Netanyahu per "chiedere la fine della crisi umanitaria a Gaza". I media turchi rilanciano l'appello della moglie del presidente turco sottolineando proprio la recente missiva di Melania al presidente russo. Secondo la 70enne, musulmana e attivista contro i matrimoni forzati, per i bambini ucraini, l'ex modella slovena ha saputo esprimere "sentimenti comuni dell'umanità" in “una silenziosa sfida contro le forze che possono potenzialmente reclamare il loro futuro” a tutela della loro “innocenza” e nel tracciato di un servizio reso non solo alla Russia ma a tutta l'umanità…Leggi l'articolo completo qui
Melania Trump e Emine Erdogan (Ansa/LaPresse)
23/08/2025
Israele, su indicazione dello Shin Bet, ha impedito a due medici stranieri, provenienti da Stati Uniti e Francia, di entrare nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito Haaretz, precisando che si tratta dell'americana Mimi Syed e della francese Catherine Le Scolin-Quere. Le due dottoresse sarebbero dovute tornare nell'enclave palestinese giovedi' scorso per svolgere attività di volontariato negli ospedali locali, ma il Cogat ha comunicato loro all'ultimo minuto che non sarebbe stato loro consentito l'ingresso. A contribuire alla decisione, secondo Syed, sono state le sue interviste a media israeliani e stranieri che ha dato dopo aver lasciato Gaza lo scorso dicembre, in cui criticava lo Stato ebraico per la guerra nella Striscia.
Rai News 24